venerdì 17 luglio 2009

Odio l'oidio

Annata difficile per i trattamenti anticrittogramici. Pareva un anno da peronospera ed invece siamo impestati di oidio, sebbene solo sulle varietà rosse. Non l'ho mai capito, l'oidio. Arriva quando vuole, produce danni pesanti sui grappoli e soprattutto sopravvive all'inverno e, dunque, si diffonde anno dopo anno divenendo cronico. Brutta storia. Ci saranno da fare delle selezioni atroci. 
Proverò in post-vendemmia un "antagonista" biologico, l'ampelomyces quisqualis, che è a sua volta un fungo in grado, però, di contrastare le spore dell'oidio.
Per il resto il vigneto è bello, con una parete fogliare che non si vedeva da tempo, frutto della stagione umida. Il carico di uva è equilibrato, che per me significa poca uva ma ben distribuita. Il nuovo vigneto, quello del koiné, è spettacolare ed ha già cacciato moltissimo: ci abbiamo dedicato tempo e fatica, specie Giovanni, come si deve alle giovani creature.
Oidio bastardo permettendo ci sono tutte le premesse per una buona annata.  

2 commenti:

Riccardo ha detto...

Caro Corrado,
dopo un giro in Toscana, zona Arezzo, ho constatato invece che al momento non ci sono problematiche riguardanti né l'oidio né la tanto temuta peronspora.
Effettivamente è un essere strano, non facilmente debellabile che potrebbe essere trasmesso con i sermenti trinciati che rimangono sulle file. Incrociamo le dita...

Paolo B ha detto...

Molti trovano d'aiuto il 501BD (Silica) in queste situazioni.