Sfilare lo scudetto dalle maglie dei cugini interisti è ancora più bello. Personalmente ho trovato quest'anno in Boateng un giocatore straordinario e modernissimo. E l'anno prossimo speriamo di tornare a giocarcela in Champions... Forza Milan, sempre!
Vino e territorio. Musica e cultura. Pensieri, sogni e visioni di un Homo Sapiens di campagna
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domenica 8 maggio 2011
lunedì 2 febbraio 2009
Roma, Milano e dischi nuovi.
Tornato da poche ore dalla capitale. La fiera è andata molto bene. La qualità media degli espositori era molto alta. L'organizzazione buona. Molta gente, fra cui un gran numero di operatori. I vini sono piaciuti moltissimo. E poi c'è questo fatto, già successo a Milano ed a Fornovo, per cui un sacco di persone si avvicinano e mi parlano del blog. Di questo blog. Il che significa che questo spazio virtuale viene letto per davvero. Mi fa piacere. Ho sempre pensato che dietro ad una bottiglia di vino ci sia molto di più del solo lavoro in vigneto ed in cantina. Che ci sia, permettetemelo anche se pare una affermazione enorme, una visione del mondo. Cioè una cultura, un mondo di valori, un approccio alla vita. Il blog, dunque, spiega un pò anche i miei vini, li comunica. Costituisce un racconto parallelo, una sorta di vocabolario col quale interpretare il mio lavoro di vignaiolo. Che questo fatto sia notato ed apprezzato mi stupisce ma mi rallegra.
Ho assaggiato, un pò di fretta ma col consueto interesse, alcuni vini buonissimi. Primo fra tutti il Barolo 2004 di Baldo Cappellano ottenuto da viti su piede franco. Davvero incredibile per compostezza, austerità e dirittura. Poi un grande Pinot Nero 2002 austriaco della azienda Pretterebner. Finissimo, petroso, sapido. E poi l'Oslavia 2004 di Radikon ed uno straordinario Montepulciano d'Abruzzo 1983 di Emidio Pepe.
Dopodiché uscendo dalla fiera, per tornare a casa, mi sono imbattuto nel traffico dell'Olimpico dove si sarebbe svolta Lazio-Milan. Ho seguito la partita un pò in TV, aspettando una pizza, ed un pò alla radio. Godimento. Con tutti i dubbi per una squadra che ancora pare indietro nel gioco e nella attrezzatura difensiva, però fra Roma e Milano, nel calcio non c'è storia. Speriamo che proprio dalla Capitale parta la grande rincorsa allo scudetto.
Infine un pò di musica: l'ultimo disco di Daniel Lanois mi è piaciuto molto. Me l'ha dato mio fratello. Parte che sembra la continuazione di Achtung Baby degli U2, disco che ho consumato quando ero giovane giovane. Ma poi diviene più personale ed intimo, con le sonorità tipiche sue, tipo le ultime produzioni di Dylan, per intenderci.
A proposito di mio fratello: a breve uscirà il secondo disco. Nell'attesa è possibile scaricare gratuitamente una anteprima su lastfm. Sul sito www.giulianodottori.it info anche sulle date live.
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martedì 1 luglio 2008
Summer's here and the time is right...

Intanto Zapatero continua a vincere, anche nel calcio. Oggi guardavo Lippi e pensavo: e se in Germania nel 2006 non ci regalavano il rigore con l'Australia? E se in finale avessimo giocato senza Gattuso e Pirlo? E se De Rossi avesse sbagliato il rigore come quest'anno con la Spagna? Negli ultimi europei non abbiamo certamente giocato un gran calcio. Ma siamo stati gli unici a impedire alla Spagna di dare spettacolo, peraltro producendo due occasionissime con Camoranesi e Di Natale. Vinto un mondiale ai rigori, perso un europeo nello stesso modo. Contro la squadra dominatrice del torneo e reduci da quello che era, a detta di tutti, il "girone di ferro". Eppure Lippi è il salvatore della patria e Donadoni, grandissimo signore, un allenatore deludente. Mah... Chi ci capisce qualcosa nel pallone di oggi è davvero bravo...
La prossima settimana mi aspetta il taglio del Nocenzio 2006, che si prospetta grande, e la preparazione di un nuovo e ultimo lotto di Terre Silvate 2007 (i primi due sono andati esauriti in due mesi). La stagione turistica sta andando abbastanza bene. Tutto a posto quindi... Sì, a parte quella stramaledetta "canzonetta". Summer's here and the time is right for goin' racing in the streets... Il bastardo l'ha fatta e non riesco proprio a digerirlo. Dopo vent'anni e ventidue concerti di attesa. Proprio quando mancavo. La cura disintossicante non ha funzionato e la voglia di inseguire quel sogno non smette mai. E poi dicono che il rock è morto...
Per consolarmi ho stappato un Franciacorta realatomi dall'amico Roldano. Cavalleri Collezione 2002, sboccatura 2008. Un classicone, lievitoso, morbido il giusto, perlage un pò grosso all'inizio ma persistente. Sentori fini di crosta di pane, nocciola ed erbe, manca, come quasi tutti i Franciacorta, di quella vena sapida e tagliente che rende grandi le bolle.
mercoledì 6 febbraio 2008
Austria, Italia e altre cosette.
Appena tornato da una breve vacanza in Austria, sul lago di Ossiach. Nonostante il cattivo tempo abbiamo apprezzato la Carinzia, i suoi paesaggi boschivi, i suoi laghi, le sue montagne. Nulla in confronto alle nostre bellezze italiche. Ma i sentieri nei boschi sono segnalati in modo incredibile, vi sono piste ciclabili ovunque, alberghi e attrattive turistiche sono a misura di bambino, pulizia e ordine regnano sovrane, il servizio è ovunque gentile, il rispetto per l'ambiente pare sacro. Insomma il turista, a differenza che da noi, ritrova un territorio integro e ben organizzato. Che non è poco. Un unico appunto: si fuma ovunque nei locali pubblici, ed è l'unico esempio di superiore civiltà italiana. Addirittura, nonostante fosse consentito, alcuni italiani sono usciti dall'albergo per fumare. Mi sono sentito orgoglioso.
Degustato un ottimo Gruner Veltliner Holzgasse 2006 dell'azienda Buchegger: al naso, su fondo nettamente minerale, spiccate note di lievito e crosta di pane e finissime sensazioni agrumate (cedro, lime) e di fiori bianchi; in bocca molto sapido, freschissimo, con esaltante acidità di mela verde e chiusura tostata di nocciola, di lunga persistenza.
Nel frattempo, fra saune, corse nei boschi e cambi di pannolini, ho letto un libro stupendo. Senior Service di Carlo Feltrinelli è la biografia del padre Giangiacomo, l'editore. E' una biografia approfondita, basata su ricerche d'archivio e ricostruzioni storiche, poiché Carlo aveva solo dieci anni quando il padre morì, nel 1972, ucciso dalla sua folle lotta per un mondo più giusto. Il fatto è che Giangiacomo Feltrinelli ha vissuto una vita tale e in un periodo tale della storia d'Italia che il libro risulta avvicente, profondo, carico di suggestioni. Specie nella parte che va dal primo dopoguerra ai primi anni sessanta emerge il ritratto di un paese dalla incredibile vivacità intellettuale e culturale. Di una politica fatta di grandi scontri ideologici ma anche di splendide storie quotidiane. Che stride fortemente con la realtà attuale, lasciando quello stesso amaro in bocca, per ciò che siamo stati e che non siamo più, che mi aveva lasciato un altro bellissimo libro, in qualche modo parallelo a questo, ovvero La ragazza del secolo scorso di Rossana Rossanda.
Consoliamoci con l'Italia del pallone. Adoravo Donadoni da giocatore. Ma devo ammettere che non pensavo sarebbe riuscito a creare una Nazionale così bella da vedere, che gioca a memoria e non ha paura di attaccare. Piena finalmente di giovani che hanno una voglia pazza di spaccare le zolle del campo e non di vecchie glorie stanche pronte alla pensione. Mi aspetto un ottimo europeo in Svizzera e... Austria.
domenica 16 dicembre 2007
Ecco l'inverno

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