Proverò in post-vendemmia un "antagonista" biologico, l'ampelomyces quisqualis, che è a sua volta un fungo in grado, però, di contrastare le spore dell'oidio.
Per il resto il vigneto è bello, con una parete fogliare che non si vedeva da tempo, frutto della stagione umida. Il carico di uva è equilibrato, che per me significa poca uva ma ben distribuita. Il nuovo vigneto, quello del koiné, è spettacolare ed ha già cacciato moltissimo: ci abbiamo dedicato tempo e fatica, specie Giovanni, come si deve alle giovani creature.
Oidio bastardo permettendo ci sono tutte le premesse per una buona annata.
2 commenti:
Caro Corrado,
dopo un giro in Toscana, zona Arezzo, ho constatato invece che al momento non ci sono problematiche riguardanti né l'oidio né la tanto temuta peronspora.
Effettivamente è un essere strano, non facilmente debellabile che potrebbe essere trasmesso con i sermenti trinciati che rimangono sulle file. Incrociamo le dita...
Molti trovano d'aiuto il 501BD (Silica) in queste situazioni.
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