venerdì 10 luglio 2009

Temporali estivi e musica dal vivo

Da quando l'estate è ufficialmente iniziata si sono alternati temporali pressoché quotidiani ed umidità equatoriale. Veramente un tempo di merda, che sta creando alcuni problemi a noi vignaioli biologici (vedi alla voce "frequenza dei trattamenti") così come agli organizzatori di feste, sagre e festival musicali. Questa estate, inoltre, segue una primavera più calda della media storica. Cliccando qui è possibile trovare una approfondita analisi del meteo primaverile che conferma quanto stiamo vivendo: un clima del tutto fuori norma.
E' andata bene, invece, ieri sera alla prima del San Severino Blues Festival. E' un festival che seguo oramai da molti anni sia perché la qualità dei concerti è davvero molto alta, sia per i luoghi scelti per i concerti, sempre molto suggestivi. Una bella serata davvero estiva (tanto per non smentirci stasera invece ri-piove), una splendida atmosfera, pure una lunghissima stella cadente ad inizio concerto. 
In realtà, però, mi aspettavo di più da Joan as police woman. Amo i suoi dischi, davvero perfetti nel loro genere, e quella voce così rarefatta e suggestiva. E pure ieri sera mancava qualcosa. Capisco la tendenza di certa musica recente a semplificare, togliere, levigare. Ma dal vivo bisogna avere una forza enorme per poter reggere certe scelte, un carisma ed un talento fuori dal comune. Joan Wasser è certamente talentuosa, ha una voce intrigante che a volte ricorda PJ Harvey, altre volte Patti Smith, altre volte Bjork ma in realtà è solo se stessa. Con Patti Smith condivide gli inizi punk, la vitalità di New York, la condivisione di percorsi artistici e musicali con personaggi di grande spessore. Le analogie, però, si fermano qui. Dal vivo c'è un abisso di personalità fra le due. Il concerto è stato piacevole, a tratti intenso, ma piuttosto monocorde, con una dinamica debole ed una voce che resta suggestiva ma perde di spessore e di presenza. Molto belle, invece, le armonie vocali create con i due musicisti che l'accompagnano, a confermare come certe cose di fine anni sessanta (es. CS&N) siano ancora fondamentale ispirazione per i musicisti di oggi.

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