mercoledì 1 dicembre 2010

Il cofanetto definitivo


The promise: the making of Darkness on the edge of town è il feticcio definitivo. Per un fan di Springsteen è come un viaggio in Borgogna per un appassionato di vino. Come un trip per un tossico. Un intero film, un intero doppio album di perle nascoste (sebbene conosciutissime dagli estremisti), un intero concerto del 1978, l'intero album risuonato live nel 2009, il disco originario rimasterizzato. E poi foto magnifiche, il notebook originario - su cui lavorava Bruce per scrivere i testi - riprodotto come solo dei geni del marketing potevano fare.
L'unico limite alla perversione: due piccole, innocenti, creature bionde con gli occhi azzurri, che mi impediscono di arrivare ai lettori CD e BluRay...

1 commento:

Nic Marsèl ha detto...

Il primo pezzo pubblicato dalla mia band, i Circo Fantasma (se non sbaglio nel 1993) fu una versione italiana di Factory per un tributo a Springsteen, traduzione e arrangiamento che a detta di Ermanno Labianca richiedettero qualcosa tipo 8 mesi per il passaggio al vaglio da parte del boss stesso. Qualche anno più tardi registrammo una nuova versione della "fabbrica" (decisamente più convincente) per il nostro album di debutto ("Ninnananna per la classe operaia"). Suonò con noi in quella take il tuo conterraneo Andrea Mei, che faceva ancora parte dei Gang dei mitici fratelli Severini. A quel tempo, leggevo quasi solo Steinbeck e mi ronzava di continuo nella testa "The ghost of Tom Joad". Oggi stento a credere che Springsteen possa cantare con la stessa enfasi "devils and dust" o "the rising". Ma forse questo cofanetto vale la candela.
Buon ascolto
Nicola