Tornato da poco da un breve giro della Costiera Amalfitana. Ne scriverò a breve. Ora volevo scrivere uno di quei post davvero inutili ed incasinati che mi piacciono tanto.
Innanzitutto: pare che l'ultimo sia stato il dicembre più piovoso dal 1872. Ce n'eravamo accorti. Il telo copri piscina è divenuto a sua volta una piscina ed il muschio è cresciuto ovunque, nell'erba, nei vialetti, su muretti. Fatto sta che, nonostante la neve abbondante al nord, la pioggia infinita e le temperature rigide di quest'inverno, il 2008 è risultato uno degli anni più caldi di sempre. I dati parlano chiaro (vedi qui): noi vignaioli dovremo, quindi, seriamente confrontarci sempre più con il cambiamento climatico in modo aggressivo perché ormai non basta più nemmeno anticipare le vendemmie. Sì, ma come?
Poi: Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura) dichiara: “Niente trionfalismi per la fine d’anno dell’agriturismo! Inesistente l’annunciato “boom” per l’agriturismo delle festività appena concluse. Ospiti e presenze come lo scorso anno, ma l’offerta è aumentata del 6%. Oltre 20 mila posti letto rimasti vuoti". Finalmente, mi viene da dire. L'agriturismo in Italia è in crisi da almeno due anni ma nessuno lo dice, anzi. La causa? L'esplosione dell'offerta accompagnata da un lieve calo della domanda: le presenze straniere sono stabili mentre il piccolo boom italiano si è rivelato per quello che era, cioè una moda passeggera. Anche nelle Marche il calo c'è, ed ovviamente ne abbiamo risentito anche noi.
Infine: meno male che c'è Giovanni Allevi che ci fa divertire. Io non l'ho mai particolarmente apprezzato, il marchigiano del momento. Gli riconosco un gran talento, quello dell'affabulatore e del markettaro di classe. Musicalmente non mi ha mai trasmesso granché. Ma, si sa, nel vuoto anche la mediocrità brilla. Ora che tutti gli danno addosso, da Uto Ughi ad un incazzatissimo direttore d'orchestra della RAI, quasi quasi mi diventa simpatico. Se non fosse che di fronte al talento geniale ed istrionico del "mio" Stefano Bollani qualunque nota suonata, così come qualunque polemica suscitata, dal "conterraneo" Allevi perda inesorabilmente valore.
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