Vino e territorio. Musica e cultura. Pensieri, sogni e visioni di un Homo Sapiens di campagna
venerdì 23 gennaio 2009
Così parlarono Slow food/Gambero Rosso
"Corrado Dottori opera scelte coraggiose e pratica una filosofia che mette al centro naturalità. Agricoltura biologica in senso stretto, uso di lieviti indigeni, interventi in cantina ridotti al minimo sono alcuni dei punti su cui Corrado non transige. I vini reagiscono di conseguenza. Hanno carattere generalmente scontroso, alta originalità, qualche piccola imperfezione tecnica, un profilo apprezzato da chi è aperto al nuovo, al diverso. Il più semplice (si fa per dire!) è il Terre Silvate: naso dai dolci sentori floreali, un po' pungente per accenni volatili, un pò semplici; al palato ha tono sostenuto da vivo nerbo e struttura legata a un residuo zuccherino stemperato dalla notevole sapidità finale. Il Nur viene da uve trebbiano dorato malvasia e verdicchio leggermente surmature. Fermenta sulle proprie bucce e si affina in barrique: nel bicchiere si veste di sfumature ambrate, ha un naso di erbe amare nocciola, buccia di mandarino; al palato ha attacco deciso, alcolico, contrastato, mentre il finale è lunghissimo, dal preciso carattere bucciato. Infine il Bianco 99, un vino dolce-non dolce ottenuto mediante metodo solera da uve trebbiano e verdicchio: pasta di mandorle, frutta secca, tratteggi ossidativi si fondono in un gusto non banale".
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1 commento:
iu ar ve namber uan... ;-)
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