martedì 20 gennaio 2009

La Storia

Ci sono dei momenti in cui si percepisce la Storia. 
Ora sto guardando il giuramento di Barack Obama e capisco immediatamente che questo è uno di quei momenti. Da qualunque angolazione lo si guardi. Incredibile la partecipazione della folla; altissima l'attenzione del mondo; intenso il suo discorso, pieno di quella retorica e di quella cadenza da predicatore che lo hanno reso celebre.   
E poi capita che sul palco presidenziale salga Aretha Franklin a cantare e capisci che una cosa del genere può capitare solo in America.
Poi capita che una poetessa venga chiamata a declamare versi sul palco dove un minuto prima il Presidente ha tenuto il discorso di insediamento e capisci perché gli Stati Uniti d'America sono ancora un grande paese.
Poi capita che guardi su youtube il video di Bruce che canta This land is your land con Pete Seeger nel concerto per l'insediamento. E scopri che i due hanno cantato anche questa strofa: 
“There was a big high wall there that tried to stop me
Sign was painted, it said private property
But on the back side it didn’t say nothing
That side was made for you and me”
Hanno cantato la strofa "socialista" della canzone più famosa di uno, Woody Guthrie, sulla cui chitarra c'era scritto "Questa macchina uccide i fascisti". E l'hanno fatto sotto la statua di Lincoln, a Washngton, nel paese più capitalista del mondo. Per l'insediamento del primo presidente nero della storia. Ed allora ti viene da pensare che quel percorso accidentato verso un mondo più giusto, quel percorso che spesso si interrompe, che a volte sembra una strada senza uscita, che troppe volte perdiamo di vista, proprio quel percorso vale sempre la pena. E che è l'unico possibile, se pensi ai tuoi figli ed al mondo che vuoi lasciargli.

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