venerdì 10 aprile 2009

Scosse

Non eravamo ancora a cupra nel 1997/8 quando vi fu il terremoto dell'Umbria che fece ingenti danni anche qui. Chi c'era ovviamente lo ricorda con grande angoscia. 
Non abbiamo sentito la scossa del 6 aprile in Abruzzo. Il sonno mio e di Valeria, evidentemente, è in questi giorni davvero profondo. 
Abbiamo, però, sentito distintamente alcune delle scosse successive, in particolare quella di ieri sera. Pur essendo scosse brevi e non intense, movimenti tellurici che provengono da lontano, la sensazione non è affatto piacevole. Specie con due bimbi piccoli. E pure dovremo abituarci. Tutti gli Appennini sono zona sismica e piccole scosse o sciami sismici vengono registrati costantemente. 
La vicenda del sisma abruzzese al di là delle inevitabili polemiche insegna, ancora una volta, quanto noi italiani siamo lontani da una politica della prevenzione e della programmazione. Paesi con grande rischio sismico come il Giappone o la California hanno insegnato che si può convivere con il terremoto. Servono cultura, formazione, risorse, volontà. Serve una più razionale gestione del rapporto coi fenomeni naturali: la solidarietà dopo un evento disastroso è una grande cosa. Ma il risparmio in termini di vite umane e risorse economiche di una adeguata prevenzione è ciò che dovrebbe contraddistinguere un paese progredito. 
I terremoti o le alluvioni non si possono prevedere. Ma abbiamo tutte le informazioni statistiche, geologiche e fisiche per monitorare il rischio e sviluppare politiche conformi a quel dato livello di rischio. Certo, televisivamente parlando fanno più scena gli interventi di emergenza rispetto ad una lenta, costante, silenziosa opera di prevenzione. Ma questo vale, forse, per qualunque tema politico. Il grande annuncio porta sempre più voti del quotidiano impegno. 
E' il consenso, baby. E' il segno delle nostre democrazie.  

 

1 commento:

Riccardo ha detto...

Anch'io ieri ho scritto qualcosa sul mio sito caro Corra e chissà che un giorno la piccola Italietta si svegli.. intanto Buona Pasqua.