L'altra sera mi sono concesso un bicchiere di un vino da me fatto. Era una sera straordinaria, fresca, ventilata, dominata da una luce cristallina e dal suono dei grilli. Quelle sere d'estate in cui a me verrebbe semplicemente da sdraiarmi su un prato a guardare il cielo fino ad addormentarmi. Mentre sorseggiavo il mio vino mi è venuto da pensare che non ne avevo mai parlato.
E' un vino strano, un vino che avevo in mente da molto tempo e solo da qualche mese sono riuscito a concretizzare. Le uve provengono da differenti vigneti e sono raccolte a perfetta maturazione. Vengono messe in piccole cassette e fatte appassire sino all’inverno. Vengono utilizzati un po’ tutti i vitigni presenti nei miei vigneti: Trebbiano, Malvasia, Verdicchio, Sangiovese, Montepulciano. In gennaio procedo alla pressatura ed il mosto ottenuto inizia spontaneamente la fermentazione. Questo mosto viene poi aggiunto alle botticelle scolme contenenti i vini delle annate precedenti, seguendo una sorta di metodo solera.
La botte “madre” originaria contiene il vino risultante dalla mia prima vendemmia, cioè il 1999, anche essa ogni anno rinfrescata con annate più recenti. Le botti vengono mantenute scolme per favorire l’attività ossidativa e la formazione di uno strato di lieviti spontanei. Prima dell'imbottigliamento ho operato un taglio fra le differenti botti ed annate in modo da regolare il residuo zuccherino. Il risultato di questo procedimento, che mischia tecniche dello Jerez, dello Jura e del Vinsanto tradizionale, è un vino leggermente dolce, complesso e misterioso, dominato da sentori mielati, di frutta secca e soprattutto terziari.
Si tratta di un vino particolare, da meditazione. Va servito fresco, meglio se dopo una adeguata ossigenazione. Volendo trovare degli abbinamenti sconsiglio decisamente l’accoppiamento con i dolci (il residuo zuccherino non è elevato) ed è preferibile un accompagnamento a formaggi erborinati o stagionati. Per chi volesse osare davvero, consiglio di servirlo freddo, come aperitivo, in abbinamento con gamberi o scampi.
1 commento:
il famoso taglio... cin cin allora
Posta un commento