Eccomi reduce dal consueto baccanale di fine anno, festeggiato con abbondanti libagioni in compagnia di amici amici e nonostante i molti virus in circolazione. Reduce, soprattutto, da un tour de force iniziato il 23 sera a Milano (Fedro ed io abbiamo finito col ritrovarci in Piazza Bologna alle tre e mezzo fra birre e salamelle, circondati da una città sempre più triste e vuota), continuato con pranzi e cene con famiglie più o meno allargate, proseguito con lunghe nottate musical/goliardiche e terminato l'uno mattina 2008 intorno all quattro e mezza. Ora, cosa ci spinga a tutto questo non l'ho mai capito fino in fondo. Ma ogni civiltà ha i propri riti e questo è uno dei nostri, dunque va bene così. Posso qui ricordare alcune delle cose che più mi son piaciute: il Montebianco della zia di Valeria (e relativo Sauternes 2003 non-ricordo-più-il produttore), i cappelletti in brodo di mia mamma, un ottimo Brunello di Montalcino Tenuta Caparzo 1986 dritto, asciutto, con sentori spiccati di cenere di tabacco e legno d'ebano, i classici peperoni della mia amica Marina, un coscio di agnello "asado", il mio brasato al Nocenzio, l'incredibile, vulcanico Pinot Nero Burlenberg 1999 di Marcel Deiss, e lo stupendo, salatissimo Champagne Brut Reserve non dosato di Raymond Boulard. Questo, ovviamente, oltre agli abbracci ed agli auguri delle persone che pù mi sono care. Detto questo, e in attesa di una stra-meritata vacanza, fra poco inizierò a programmare le potature. Ma un pensiero all'anno appena trascorso lo voglio fare. Prescindendo dalle felicità famigliari che sono mie e solo mie, voglio ricordare ciò che di buono è accaduto ai miei vini: la classifica stilata da Spirito di Vino che ha riconosciuto a Gli Eremi 2004 lo status di secondo miglior Verdicchio, la finale dei trebicchieri raggiunta dal Terre Silvate 2006, l'Etichetta assegnata dalla Guida al vino quotidiano sempre al Terre Silvate 2006. Ma soprattutto il giudizio e la soddisfazione dei miei clienti, quando mi chiamano o mi scrivono, per dirmi che hanno goduto. Perché per questo si fa il vino, per far godere la gente.
Concludo con i due dischi più belli del 2007 per il sottoscritto: Because of the times dei Kings of leon e Sky blue Sky dei Wilco. Diversissimi, ma entrambi dischi di grande rock. Il fatto che non sia l'unico a pensarlo dimostra che sono sempre più banale. Ma l'età è quella che è.
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