domenica 1 luglio 2012

Growin' up with Bruce


Era il pomeriggio dell'11 giugno 1988 quando Massi, Paolo ed io entravamo, sedicenni, allo Stadio Comunale di Torino per inseguire il Sogno. Senza ancora sapere che da quell'esperienza ne saremmo usciti diversi. Sono passati gli anni, e la fiaccola del rock'n'roll ha continuato a girare per il mondo. Con alti e bassi, dentro a diluvi pasquali, dentro ai fantasmi di Tom Joad, fra le note di una Jungleland da sempre sognata, nella rabbia di un'America umiliata dall'11 settembre prima, e da un presidente idiota poi, nelle pieghe del folk delle origini,  con le illusioni di un nuovo presidente nero. Il rock, quella combinazione strana di musica e teatro, di poesia e fisicità, di sogno e realtà.
Ecco, siamo cresciuti con Bruce. Adolescenti, ragazzi, uomini, padri.
Così, a chiudere il cerchio, l'11 giugno 2012, esattamente ventiquattro anni dopo, entravo allo stadio Nereo Rocco con mio figlio Giacomo a vedere nuovamente il Jersey Devil dare tutto e di più in quella che è tuttora l'ultima grande messa del rock'n'roll.


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