Finestra di bel tempo, finalmente. Una settimana di lavoro super intenso ci ha portato a terminare l'impianto del nuovo vigneto di Verdicchio. Nonostante l'inverno inclemente siamo in corsa "su tutti i fronti". Resta solo da legare la Spescia, poi si trinceranno i sarmenti e magari faremo una piccola ripuntatura a filari alterni. Poi imbottigliamenti, spedizioni, primi trattamenti, e via così verso la nuova stagione.
Bel confronto, recentemente, fra storie spumantistiche. Confronto apparentemente impari. Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1997 contro Champagne Blanc de Blanc del-piccolo-produttore-qualunque-di-annata-qualunque. Beh, lo Champagne aveva una marcia in più, mi spiace proprio dirlo. Buono il Ferrari, anzi grande. Eppure non ci ha proprio lasciato con le lacrime (tra l'altro aveva ancora una tostatura legnosa piuttosto invadente). Mentre la beva dello sciampagnino era commovente. E noi ci siamo commossi. Nel senso che i bicchieri erano rapidamente vuoti. Sale, mare, salivazione, freschezza, brillantezza, gioventù, primavera, gioia di vivere, che ti vien voglia di prender la macchina e sparare a tutto volume un bel disco in autoradio, e correre via dentro il tramonto cantando a squarciagola, pensando alla tua ragazza che t'aspetta.
Bringing down the horse, ad esempio, dei Wallflowers. E' un disco che per me rappresenta molto bene certi anni novanta. Non lo ascoltavo da molto tempo, ed oggi me lo sono goduto tutto di un fiato. Coi suoi suoni limpidi, con le chitarre scintillanti, con la voce profonda ed ispirata di Jacob Dylan, con l'alternarsi di ballate e cavalcate elettriche, di pop agile e rock più aggressivo. Col Giuli, il Tenca, Ueppe e Lino si suonava One Headlight ed era proprio un treno. Ci si divertiva, con volumi di suono spaventosi. Ricordo che Springsteen proprio su One Headlight si unì ai Wallflowers in un MTV Music Awards, doppiando meravigliosamente bene la voce di Jacob sui toni alti.
Gran bel disco. Gran bel periodo.
1 commento:
Preparati per i Pearl Jam....
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