mercoledì 21 ottobre 2009

La vendemmia 2009

Un'altra vendemmia delicata, dopo la 2007 e la 2008, difficili, sebben per ragioni molto diverse.
Questo è quanto scrive il servizio metereologico della Regione Marche: "Con una temperatura media di 23,1°C, la stagione estiva appena trascorsa è stata più calda rispetto alla norma con un incremento di circa +1,5°C rispetto al periodo di riferimento 1961-2000, risultando così essere la quinta estate più calda dal 1961. Nella stessa classifica (estati più calde dal 1961 ad oggi), il primo posto è occupato dal 2003 (25,5°C di media!), il secondo dal 2007 (23,5°C), il quarto dal 2008 (23,1°C), a conferma di un preoccupante aumento della temperatura media estiva negli anni duemila. Il maggior contributo è stato dato dal bimestre luglio-agosto con una temperatura media di 24,2°C con il notevole incremento di +1,9°C rispetto al 1961-2000".
Il risultato, specie nei vigneti esposti a sud (San Michele) o con altitudini modeste (San Paolo), è stato un generalizzato calo delle acidità fisse. E' un grosso problema per chi fa vinificazioni naturali: in primo luogo perché questo fatto influisce sui pH dei mosti che è sempre un parametro fondamentale ma lo è ancor di più quando non si usano lieviti selezionati; in secondo luogo perché non correggendo i mosti con tartarico bisogna anticipare molto la vendemmia per poter incamerare un pò di acidità. Va inoltre ricordato che, oltre alle temperature medie, si sono riscontrate temperature massime molto elevate (41,3° a Jesi il 23 luglio, 41° il 2 agosto a Corinaldo) che incidono pesantemente sulla evoluzioni in particolare dei vitigni a bacca bianca. Ne ho già scritto e non voglio ripetermi.
Per ciò che concerne la piovosità, questo è il resoconto del servizio meteo: "Come non accadeva dal 2006, la stagione estiva è stata complessivamente più piovosa rispetto alla norma 1961-2000, con un totale di 207mm corrispondente ad un +14% rispetto ai 181mm del quarantennio. Tuttavia la distribuzione mensile fa emergere un quadro contrastante con il mese di giugno decisamente più piovoso, addirittura +86% (sempre rispetto al 1961-2000), più arido il bimestre successivo con deficit mensili di -19% (luglio) e -34% (agosto)". 
Da un lato, quindi, non c'è stato un grosso stress idrico per le viti grazie alle abbondanti piogge invernali, primaverili e di giugno; d'altro canto l'estrema siccità che ha investito la regione in luglio, agosto (e settembre) ha rafforzato gli effetti di stress sui grappoli e influito pesantemente sul crollo delle acidità e sugli andamenti delle maturazioni.
Annata tosta da interpretare, quindi. Con rese in calo per tutti. Certamente buona per i "convenzionali" e gli "interventisti": chi ha forzato le maturazioni sfruttando il caldo estivo che è durato fino al 15 ottobre avrà fatto pesante uso di acido tartarico ma si troverà vini potenti ed equilibrati (sebbene andrebbe aperto un dibattito sulle acidificazioni e sui loro effetti...). Per il Montepulciano vale un discorso a parte: chi ha ancora uva in pianta si è preso in pieno un calo termico forse eccessivo e molte piogge (ed altre sono in arrivo): problemi di muffe non dovrebbero essercene, fenomeni di appassimento forse sì perché le viti si sono completamente fermate.
Venendo a La Distesa: ancora le fermentazioni non sono del tutto esaurite, ma il Terre Silvate appare per ora un pò sottile e magro ma con profumi molto freschi e netti. Gli Eremi promette molto bene, specialmente la botte con la vendemmia più anticipata. Essendo una annata calda vedo bene il Nocenzio, specie sul lato Sangiovese, davvero complesso già ora. Non so se produrrò il Nur. C'è una parte di Trebbiano che abbiamo macerato ma aspetto di vedere l'effetto che fa.
Allo stadio attuale non credo si possa dire di più.

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