Ad esempio la classica bolla di Ferrari, linea base da supermercato. Si parte un pò sospettosi, un pò per il numero di bottiglie prodotte un pò perché noi piccoli vignaioli siamo schifosamente prevenuti nei confronti delle grandi industrie del vino. E si arriva ad ammettere che si tratta di un metodo classico molto buono, dal prezzo eccezionale, e dalla beva facile, molto meglio di tanti Franciacorta.
Decisamente un gran vino è la Cuvée Obermairl di Haderburg 2006, vino biodinamico da vitigni bianchi coltivati in Val d'Isarco, macerati sulle bucce. Il carattere bucciato è appena accennato, il vino ha un colore dorato bellissimo; al naso è pulito, dominato da sentori di frutta fresca come l'albicocca e la mela, in bocca è lunghissimo, sapido, nervoso, giovane ed irruente.
Una fantastica beva contraddistingue il Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo 2008 di Emidio Pepe, altro vino biodinamico. Naso vinoso, gioviale. Beva comunarda, fresca, contagiosa per un vino abbinabile pressoché ad ogni pietanza. Sempre di Emidio Pepe, di cui ricordo una verticale clamorosa in quel di Roma a Gennaio, il Montepulciano d'Abruzzo 2000 si presenta con la riduzione che è ad un tempo classica del produttore, del vitigno e del metodo di vinificazione. Sentori sulfurei ed animaleschi si aprono dopo un pò verso una complessità aromatica fatta di frutta rossa molto matura, selvaggina, pietra focaia, cenere, goudron. In bocca è verticale, ancora fresco, con tannini davvero piacevolissimi, morbidi e setosi. Un vino con ancora una lunga, lunga strada innanzi.
Chiudo con un grande Sangiovese, dedicato a tutti coloro che non credono nelle virtù di questo gran vitigno. Il Chianti dei Colli Senesi Riserva 2000 Terra d'Arcoiris. Sostanzialmente un vino da meditazione, coi suoi 14,5 gradi di alcool, frutto di un lavoro in vigna condotto secondo i dettami biologici estremi dell'amico Walter Loetsch. Uvaggio di Sangiovese, Canaiolo e Malvasia nera, si presenta con un colore rosso rubino con note granate, un naso stupendo di amarena, anzi visciola, leggermente spiritata. In bocca è concentrato ma bevibilissimo, ancora perfettamente dritto, con tannini ben presenti ma fini, insistenti richiami gusto-olfattivi al tabacco, al cuoio, alla marmellata di ciliegie. Un gran piacere, a fine serata, quando il caldo molla e la frescura classica delle notti agostane di Cupramontana allieta i discorsi, le battute, le discussioni aporetiche di un rilassato fine cena.
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