sabato 16 giugno 2012

L'ortica, l'equiseto, e la riduzione del rame

Da quest'anno abbiamo cominciato a lavorare anche con le tisane. Abbiamo iniziato con il macerato di ortica, che cresce in dosi massicce intorno all'agriturismo. L'abbiamo raccolta, l'abbiamo messa in acqua (10 lt. di acqua non clorata per 1 kg. di ortica fresca) e l'abbiamo lasciata macerare. Poi abbiamo bloccato la fermentazione con dell'aceto. Infine abbiamo filtrato la massa.


Il preparato è stato poi spruzzato un paio di volte. L'ortica dovrebbe avere un effetto sia come anti parassitario sia come stimolatore e regolatore della crescita. Poi abbiamo anche usato l'equiseto, finora nella sua preparazione "commerciale" della Cerrus (c.f.r. Fondazione Le Madri). A breve, però, proviamo a prepararci in casa anche il macerato di equiseto, visto che ne ho riscontrato la presenza notevole lungo alcuni fossi qui vicino.
Il tutto è finalizzato a ridurre ulteriormente le dosi di rame e zolfo utilizzate. Quest'anno, complice una stagione finora piuttosto asciutta, dovremmo riuscire a non superare i 2 kg. di rame metallo ad ettaro senza mettere a rischio la sanità delle uve. Un risultato che ci riempie di orgoglio.

4 commenti:

gianpaolo ha detto...

ciao Corrado, visto che stai facendo questa prova, hai pensato di impostare una parcelo (o meglio piu'di una) di controllo per vedere se alla fine tra le due esistono differenze significative?
Queste sono le cose che una facolta' di agraria potrebbe fare facilmente, senza troppe spese, e con metodo scientifico, ma purtroppo io non capisco che fanno tutto il tempo (e lo dico da uno che ci ha bazzicato dentro diversi anni), certo non queste cose.
In bocca al lupo per la stagione.

Nic Marsèl ha detto...

Complimenti Corrado, grazie per questa condivisione che, anche se non produco, come semplice appassionato trovo davvero interessante.

Hansen ha detto...

Sono stato ospite poche settimane fa alla distesa e nel percorso a piedi che porta al meraviglioso eremo dei frati bianchi ho notato tantissimo equiseto quindi direi che a Cupramontana non manca quasi nulla!!complimenti a Corrado per come interpreta la cura delle piante,le vigne a San Michele sono uno spettacolo della natura
a presto
Enrico

Corrado Dottori ha detto...

@Giampaolo. Da un punto di vista strettamente agronomico andrebbe fatto come dici. Sinceramente non ho tempo per fare anche questo e, da un punto di vista romantico, trovo più bella una osservazione dell'ambiente vigna nel suo complesso. Dopo qualche anno ne trarrò le conseguenze.

@Nic. Grazie a te!

@Enrico. Grazie. Quando parlavo di fossi pieni di equiseto mi riferivo anche a quello da te citato!