domenica 10 luglio 2011

Ho visto il passato ed il futuro del rock e sono felice

Quando si disperdono le ultime note di Remedy non sai se è più la gioia per un'ora e trenta di musica stellare, proveniente da un altro pianeta, quello del grande rock and roll, oppure la tristezza per un tour che segna la fine, almeno per ora, dell'avventura dei Black Crowes.
Qualcuno lo ha già definito "uno dei concerti dell'anno", altri hanno scritto robe d'altri tempi; e per me hanno ragione. Bel festival, il 10 giorni suonati di Vigevano: grande location, acustica e volumi da vero concerto rock, birre artigianali, vini e carni bio, una bella atmosfera. Fatto sta che i corvi si confermano per quello che sono, e cioé una straordinaria macchina del tempo capace di farti salire su un ottovolante che viaggia a cento all'ora fra Allman Brothers, Lynyrd Skynyrd, Grateful dead, Rolling Stones, Otis Redding e Led Zeppelin. Derivativi? Indubbiamente. Poco originali? Sicuro. Echissenefrega. E' come il classico Barolo, non vuoi aspettarti altro ed invecchia alla grande! La realtà è che suonano in modo pazzesco e ti conducono là dove pochi riescono.


Più contrasto non poteva proprio esserci con gli Arcade Fire del Summer festival di Lucca: dagli anni settanta, dalle improvvisazioni di venti minuti con assoli dilatati, dal sud della Georgia piena di soul e funky, al nord del Canada, agli anni ottanta, ad un muro di suono senza assoli o divagazioni.
La band che sta ridefinendo il suono e la scrittura del rock di questi anni ha proposto un gran concerto, pieno di idee e creatività, un circo musicale dove tutti suonano tutto e dove le canzoni arrivano potenti e dirette, senza intermediazioni. Punk ante litteram, a cominciare dalla mise militaresca di Win Butler che pare Joe Strummer. Peccato non abbiano fatto Suburban War, che è il pezzo migliore dell'ultimo disco, ma quel che è certo è che tra vent'anni vedremo canzoni come Wake Up o Ready to start come il meglio della musica di questi anni.
Insomma, in due giorni ho visto il passato ed il futuro del rock e sono felice.

1 commento:

Corrado Dottori ha detto...

PS Black Crowes: se potessi prenderei il primo aereo per Amsterdam per riascoltarli (per altro faranno oltre al set elettrico anche un intero set acustico)...
PS Arcade Fire: secondo me hanno un suono ed una scrittura epici non lontani dallo Springsteen anni settanta o dagli U2 anni ottanta. Per crescere ancora devono però liberarsi di quella spocchia/orgoglio giovanil-indie che qua e là affiora ed essere più coraggiosi nella scaletta. Lasciar fuori capolavori dl rock "classico" come Ocean of noise è scelta discutibile...