mercoledì 25 febbraio 2009

Terre Silvate 2008

Ieri è nato ufficialmente il nuovo Terre Silvate. Con il taglio delle diverse parcelle, San Michele alto, Spescia e San Paolo, il vino è ora definito e caratterizzato. Difficile ancora parlarne. Sarà un vino meno difficile e complesso del 2007, sebbene abbia ancora una volta una struttura, un corpo, una gradazione alcolica più simili a Gli Eremi che a quello che dovrebbe essere il vino di annata dell'azienda. C'è, però, la consueta sapidità che ne agevola la beva. 
Ora mancano solo una piccola chiarifica e poi l'imbottigliamento in 6.000 pezzi, pronti per le fiere di primavera. 

giovedì 19 febbraio 2009

domenica 15 febbraio 2009

Follie d'inverno

Cosa succede quando due vecchi compagni di arrampicata si ritrovano, dopo alcuni anni d'inattività, in montagna, d'inverno, con al seguito le famiglie? Succede che, messi a nanna i bimbi, i due escano in una notte stellatissima, con una temperatura di -11 gradi per raggiungere un passo, parcheggiare l'auto, mettersi in marcia alla luce delle lampade frontali, camminare per un lungo tratto in salita sulla neve ghiacciata di una ripida pista. Succede che, malati di adrenalina come sono, si sdraino sui bob rubati ai propri bimbi e si gettino con la sola luce delle frontali in una folle discesa lungo la pista in questione, uno dei due lasciando a perenne memoria il calco della propria faccia sul ghiaccio. Succede che, non contenti, i due attendano il sorgere di una luna splendida per spegnere le frontali e ripetere l'impresa sostanzialmente al buio, eseguendo le curve a memoria e urlando nella notte per il mix oramai dimenticato di terrore e di divertimento. Dopodiché i due risalgono in macchina, si riscaldano con un vin brulé e vanno a dormire con l'idea che gli anni passano ma la pirlaggine no.
A parte questo simpatico aneddoto, due riflessioni enoiche: ottimo il Marzemino 2006 Bongiovanni bevuto insieme alla classica carne salada trentina. Mi sono sempre piaciuti i marzemino, i teroldego, i vini da uva schiava dell'Alto Adige, i lagrein. Diversi fra loro ma tutti accomunati da una caratteristica importante: la straordinaria bevibilità. Sono rossi che si bevono agilmente, senza impegno, ma con grande piacere, a tavola, con formaggioni e salumi grassi. Sulla stessa linea, ed illuminato da alcune pagine di Mario Soldati in Vino al Vino, Valeria ed io, sulla strada del ritorno dal trentino, abbiamo ordinato in una trattoriaccia romagnola mezzo litro sfuso di Sangiovese di Romagna. Che uno pensa: "chissà che ciofeca" ed invece siamo di nuovo lì, a mettere il naso in un vino semplice ma straordinariamente perfetto coi salumi e coi garganelli al classico ragù. Ignoriamo produttore, annata, vigna. Ma era un ottimo Sangiovese romagnolo, la cui beva mi ha ricordato certi vini francesi a base gamay. Solo che là, oltralpe, questi vini sono ben considerati, soprattutto dalla ristorazione. Mentre da noi per parlare bene di un Sangiovese di Romagna bisogna che sia Superiore, Riserva, Barriccato, Invecchiato, Arricchito... Allora forse viene considerato. Invece aveva ragione Soldati, quarant'anni fa, quando parlava di quei "piccoli vini" che spesso danno soddisfazioni più grandi dei vinoni rinomati. 

martedì 10 febbraio 2009

Vita, morte ed ideologia

Avrei voluto scrivere un lungo post sulla triste vicenda che si è conclusa ieri. Ho preferito tacere. Avrei scritto di laicità e di separazione dei poteri, ma sarebbe stato inutile e ripetitivo. In questa Italia che sempre più stento a riconoscere come una Repubblica liberale la corsa verso l'oscurità pare sempre più rapida. Meglio tacere. Ma non posso fare a meno di notare, con una provocazione magari un pò forzata, che molti di coloro che in questi ultimi giorni si sono levati a difendere le ragioni della Vita, senza se e senza ma, erano nel 1978 fautori di quella linea della fermezza che uccise Aldo Moro. Evidentemente la vita vegetale di Eluana Englaro valeva di più di quella funzionalmente attiva del Presidente della Democrazia Cristiana.
Potere dell'ideologia.

lunedì 2 febbraio 2009

Roma, Milano e dischi nuovi.

Tornato da poche ore dalla capitale. La fiera è andata molto bene. La qualità media degli espositori era molto alta. L'organizzazione buona. Molta gente, fra cui un gran numero di operatori. I vini sono piaciuti moltissimo. E poi c'è questo fatto, già successo a Milano ed a Fornovo, per cui un sacco di persone si avvicinano e mi parlano del blog. Di questo blog. Il che significa che questo spazio virtuale viene letto per davvero. Mi fa piacere. Ho sempre pensato che dietro ad una bottiglia di vino ci sia molto di più del solo lavoro in vigneto ed in cantina. Che ci sia, permettetemelo anche se pare una affermazione enorme, una visione del mondo. Cioè una cultura, un mondo di valori, un approccio alla vita. Il blog, dunque, spiega un pò anche i miei vini, li comunica. Costituisce un racconto parallelo, una sorta di vocabolario col quale interpretare il mio lavoro di vignaiolo. Che questo fatto sia notato ed apprezzato mi stupisce ma mi rallegra.
Ho assaggiato, un pò di fretta ma col consueto interesse, alcuni vini buonissimi. Primo fra tutti il Barolo 2004 di Baldo Cappellano ottenuto da viti su piede franco. Davvero incredibile per compostezza, austerità e dirittura. Poi un grande Pinot Nero 2002 austriaco della azienda Pretterebner. Finissimo, petroso, sapido. E poi l'Oslavia 2004 di Radikon ed uno straordinario Montepulciano d'Abruzzo 1983 di Emidio Pepe.
Dopodiché uscendo dalla fiera, per tornare a casa, mi sono imbattuto nel traffico dell'Olimpico dove si sarebbe svolta Lazio-Milan. Ho seguito la partita un pò in TV, aspettando una pizza, ed un pò alla radio. Godimento. Con tutti i dubbi per una squadra che ancora pare indietro nel gioco e nella attrezzatura difensiva, però fra Roma e Milano, nel calcio non c'è storia. Speriamo che proprio dalla Capitale parta la grande rincorsa allo scudetto.
Infine un pò di musica: l'ultimo disco di Daniel Lanois mi è piaciuto molto. Me l'ha dato mio fratello. Parte che sembra la continuazione di Achtung Baby degli U2, disco che ho consumato quando ero giovane giovane. Ma poi diviene più personale ed intimo, con le sonorità tipiche sue, tipo le ultime produzioni di Dylan, per intenderci.
A proposito di mio fratello: a breve uscirà il secondo disco. Nell'attesa è possibile scaricare gratuitamente una anteprima su lastfm. Sul sito www.giulianodottori.it info anche sulle date live.