domenica 28 marzo 2010

Forze di luce

Dalla neve di inizio mese al sole meraviglioso di questi giorni. Amo marzo. Tutto sorge e tende al cielo. I verdi son verdi fosforescenti e la terra pare come gonfiarsi, soffice come un croissant.
Oggi, dentro alle forze di luce, ho fatto l'ultimo lunghissimo in preparazione della maratona di Milano. 3 ore e 12 minuti, oltre 30 chilometri in saliscendi. Ma credo che sarà la terza ed ultima maratona. Si fa veramente troppa fatica. (Fra parentesi: sono tornato sotto i 64 Kg).

sabato 20 marzo 2010

E' la primavera, baby

Finestra di bel tempo, finalmente. Una settimana di lavoro super intenso ci ha portato a terminare l'impianto del nuovo vigneto di Verdicchio. Nonostante l'inverno inclemente siamo in corsa "su tutti i fronti". Resta solo da legare la Spescia, poi si trinceranno i sarmenti e magari faremo una piccola ripuntatura a filari alterni. Poi imbottigliamenti, spedizioni, primi trattamenti, e via così verso la nuova stagione.
Bel confronto, recentemente, fra storie spumantistiche. Confronto apparentemente impari. Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1997 contro Champagne Blanc de Blanc del-piccolo-produttore-qualunque-di-annata-qualunque. Beh, lo Champagne aveva una marcia in più, mi spiace proprio dirlo. Buono il Ferrari, anzi grande. Eppure non ci ha proprio lasciato con le lacrime (tra l'altro aveva ancora una tostatura legnosa piuttosto invadente). Mentre la beva dello sciampagnino era commovente. E noi ci siamo commossi. Nel senso che i bicchieri erano rapidamente vuoti. Sale, mare, salivazione, freschezza, brillantezza, gioventù, primavera, gioia di vivere, che ti vien voglia di prender la macchina e sparare a tutto volume un bel disco in autoradio, e correre via dentro il tramonto cantando a squarciagola, pensando alla tua ragazza che t'aspetta.
Bringing down the horse, ad esempio, dei Wallflowers. E' un disco che per me rappresenta molto bene certi anni novanta. Non lo ascoltavo da molto tempo, ed oggi me lo sono goduto tutto di un fiato. Coi suoi suoni limpidi, con le chitarre scintillanti, con la voce profonda ed ispirata di Jacob Dylan, con l'alternarsi di ballate e cavalcate elettriche, di pop agile e rock più aggressivo. Col Giuli, il Tenca, Ueppe e Lino si suonava One Headlight ed era proprio un treno. Ci si divertiva, con volumi di suono spaventosi. Ricordo che Springsteen proprio su One Headlight si unì ai Wallflowers in un MTV Music Awards, doppiando meravigliosamente bene la voce di Jacob sui toni alti.
Gran bel disco. Gran bel periodo.

domenica 14 marzo 2010

I nuovi fenomeni

L'altro giorno chiacchieravo di vino col mio amico Guido Galli, enotecario in Senigallia. A un certo punto Guido se ne esce con la definizione "nuovi fenomeni", parlando dei nuovi sboroni del vino. E mi sono accorto che finalmente avevo trovato quello che cercavo: la definizione per i tanti personaggi che ultimamente affollano i banchi degustazioni delle fiere e i tanti spazi virtuali di discussione (blog, forum, social network, ecc.). Perché i fenomeni son sempre esistiti, ma ora siamo alla evoluzione della specie. Dai basici "Fa legno?" o "Questo vino ha fatto la malolattica" o "No, rosso no, sto facendo il giro dei bianchi" siamo passati a ben altre argomentazioni, a ben altre sovrastrutture.
I nuovi fenomeni riconoscono il tipo di rovere. I nuovi fenomeni sanno perfettamente quale ceppo di lievito ha svolto gli zuccheri. I nuovi fenomeni sanno precisamente quanti giorni ha macerato sulle bucce il vino. I nuovi fenomeni, in virtù dei molteplici corsi e seminari che hanno frequentato e delle decine di manifestazioni dove bazzicano ogni anno, riconoscono centinaia di sentori ed aromi, incensano i vini estremi ma odiano l'acidità volatile, cercano in continuazione le nuove "chicche" enologiche ma poi si gasano coi vini blasonati, maneggiano i concetti della biodinamica e ricordano benissimo l'andamento stagionale in Borgogna, Cote de Nuits, nel 1997.
Inutile dire che per noi produttori avere a che fare coi nuovi fenomeni è un piacevole inferno. Si impara sempre qualcosa. Arriverà il tempo in cui riceveremo regolari fatture per le consulenze prestate. D'altronde è ciò che fa il capostipite dei nuovi fenomeni, no?

 

martedì 9 marzo 2010

Brutta aria

Nevica ancora in questo inverno duro che non vuole più finire. E nel frattempo scopro che esistono i "decreti interpretativi". Non ne ricordavo proprio l'esistenza. E' ben vero che ne è passato di tempo da quando studiai diritto pubblico. Eppure qualcosa non mi torna.
Lo scorso anno nel Comune di Staffolo, che sta vicino a Cupra, i cittadini votarono per un unico candidato Sindaco in quanto il centro-destra fece casino con la presentazione della lista (ma va?!). Nessuno si sognò di decretare alcunché. Il Comune di Staffolo ha circa 3000 abitanti ma, evidentemente, il loro "diritto al voto" vale molto meno di quello di altri.
Tira una brutta aria, lo dico da tempo. Il fatto è che a me piace il vino, l'olio di ricino non tanto.

venerdì 5 marzo 2010

Sorgente del vino

Da domani a lunedì sarò ad Agazzano, in Provincia di Piacenza, per la fiera Sorgente del vino Live nella bella rocca Anguissola Scotti - Gonzaga. Ci saranno 100 vignaioli con i loro vini e loro storie.

mercoledì 3 marzo 2010

Anniversari

Esattamente dieci anni fa, il 3 marzo del 2000, uscivo per l'ultima volta dalla agenzia di Piazza De Angeli dell'importante banca tedesca dove lavoravo. Poi, il giorno dopo, un sabato, si sarebbe fatta una grande festa a casa del Bianco, fino a tarda notte, fino ad esaurimento, con tutti gli amici di quegli anni.
Avevo ventisette anni e, in modo fortunatamente del tutto diverso, seguivo le orme di Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain, seppellendo la mia vecchia vita.
Nessuno può sapere come sarebbe andata se da quella banca non me ne fossi mai andato o se l'avessi fatto in modo diverso. Magari oggi sarei un colletto bianco di successo, pelaticcio, con qualche chilo in più ed un pò sfigato. Oppure un ricco dirigente a Francoforte, single e sciupafemmine, affezionato al boccale di birra. Oppure uno di quegli analisti economici, licenziati, che portavano via le proprie cose in grosse scatole durante i giorni più duri della crisi finanziaria. Chissà.
Quello che so è che oggi, mentre piantavo pali e barbatelle nel nuovo vigneto, ero contento. Così a casa, dopo aver ballato come un matto con Giacomo e Giulia sulle note di The River, disco che quest'anno compie trent'anni, ho aperto una bottiglia di Franciacorta Il contestatore Pas Dosé dell'azienda Il pendio di Monticelli Brusati. Elegantissimo, austero, marino. Spumante che passata la bolla si fa vino vero, dominato da sentori finissimi di pietra focaia, iodio, delicate erbe aromatiche, e dalla lunghissima persistenza gustativa di lievito e crosta di pane. Una bella scoperta fatta quest'anno a Vini di Vignaioli di Fornovo. Un vino che certamente mi fa vedere il Franciacorta sotto una luce differente.