mercoledì 19 maggio 2010

Acqua da tutte le parti.

Piove, la gatta non si muove. Piove sulle tamerici salmastre ed arse. Piove, guarda come piove, guarda come viene giù. Insomma, piove che Dio la manda da giorni.
E' un pò l'incubo del vignaiolo bio: pioggia quotidiana e non riuscire a trattare il vigneto. E quando tratti, l'acqua si porta via tutto. Non resta che attendere e credere nel potere della biodinamica...
Who'll stop the rain cantava il grande John Fogerty, con l'eco vigoroso di Bruce e della E Street. Già. Chi fermerà la pioggia?

giovedì 13 maggio 2010

Elemento acqua

Mi accorgo di avere trascurato un pò questo spazio, ultimamente. Molti gli impegni che si sono accavallati. Imbottigliamenti, spedizioni, ripetuti tagli d'erba, sistemazioni d'agriturismo, sistemazioni di cantina, adempimenti burocratici, l'orto. Due figli sempre più attivi. E poi l'organizzazione della quarta edizione di Musica Distesa.
Le giornate sono dominate dall'elemento acqua. Organizzare i lavori di campagna diventa difficile. Sogno un paio di giorni solo per me, lontano. Leggero. Ho letto un libello interessante. Che fare? Trattatello di fantasia politica a uso degli europei di Daniel Cohn-Bendit, ore leader di Europe-Ecologie  e già leader dei Verdi tedeschi e del maggio francese. Una boccata d'aria nel marasma del dibattito nostrano.
Nel frattempo ho rilasciato interviste (qui ) e dichiarazioni spontanee (qui ).

domenica 2 maggio 2010

Lavoratori...

Appena passato il 1° Maggio. Ho letto cifre agghiaccianti. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è al 27% (media, per cui è facile immaginarsi il dato del solo Sud). Le persone che stanno usufruendo di qualche forma di ammortizzatore sociale (tipo cassa integrazione) sono 4 milioni.
In un post di circa un anno fa (qui) ironizzavo su quanti dicevano che si era fuori dalla crisi. Dopo un anno i dati generali sono piuttosto negativi e la situazione di Grecia, Portogallo e Irlanda tutt'altro che tranquilla. I principali paesi industrializzati hanno livelli di debito pubblico elevatissimi, a cominciare da Stati Uniti ed Inghilterra. Livelli di debito che rendono complicate politiche forti di espansione della domanda aggregata.
Ma il problema più serio è che si continuano ad usare argomenti vecchi. Argomenti di una economia anni ottanta che è esattamente quella che ci ha portato dentro alla crisi. Non ci si accorge della fine di un mondo.  Non ci si accorge del mutamento drammatico delle mappe economiche e geo-politiche mondiali, del progressivo impoverimento della classe media e di tutto il mondo del "lavoro dipendente" così come del pericoloso vicolo cieco nel quale ci hanno portato la fede nella "crescita" ed il folle sfruttamento delle risorse naturali.
Non si esce vivi dagli anni ottanta diceva Manuel Agnelli. E non sapeva quanto avesse ragione.