This must be the place è un film imperfetto. Qualche buco narrativo e qualche dialogo sottotono non scalfiscono, però, la potenza di immagini straordinarie e di un Sean Penn favoloso. E' un film rock'n'roll, coraggioso per come racconta l'assurdo e per come fotografa la vita. E Sorrentino è veramente il più importante regista italiano degli ultimi vent'anni. (Parentesi: il cameo di David Byrne che recita se stesso vale, da solo, il prezzo del biglietto)
Il millesimo 2002 dello Champagne Pascal Mazet, Premier Cru a Chigny-Les-Roses, è gessoso, croccante e disteso. Quando lo Champagne è così non ce n'è per nessuno. Per altro costa meno di 20 euro in cantina...
E poi arrivano mail così: "I have now tasted the wines – I opened the bottles 10 days ago, they were still slightly closed. I still have them open in a fridge and taste them every three days, they seem to get all the time better and better, fantastic! I have had same kind of experiences with other biodynamic quality producers we work with. Beautiful, beautiful wines, very focused and pure terroir wines. I have to say that I am highly impressed and in love with the wines".
2 commenti:
stavolta non sono d'accordo, sarà che dall'autore delle conseguenze dell'amore mi aspetto sempre il grande film. Storia frivola e poco credibile, doppiaggio di Penn inascoltabile
Mah... Ho esordito dicendo che è un film imperfetto. Ma ce ne fossero a decine di opere così in Italia oggi. http://www.cinematografo.it/recensioni/this_must_be_the_place/00020269_This_Must_Be_the_Place.html
Secondo me quando uno è così bravo (Vale per Sorrentino come per Penn), tutto il resto passa in secondo piano.
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