Breve giro nel milanese. Il 9 giugno degustazione organizzata dall'AIS di Milano presso l'hotel Westin Palace su due grandi autoctoni delle Marche: Verdicchio e Pecorino. Info sul sito dell'AIS.
L'11 giugno invece parteciperò alla presentazione dell'ultimo libro edito da Derive e Approdi sul tema vino: Dionisio Crocefisso di Michel Le Gris. Info sul sito del Centro Sociale Folletto di Abbiategrasso dove si svolgerà l'evento.
Vino e territorio. Musica e cultura. Pensieri, sogni e visioni di un Homo Sapiens di campagna
mercoledì 8 giugno 2011
mercoledì 1 giugno 2011
Fuffa VS Sostanza, questo è il problema
La realtà è che sono irrimediabilmente attratto dall’autenticità. E’ strano per chi, negli anni del liceo e per molto tempo successivamente, adorava l’estetica di certo decadentismo. L’arte per l’arte e balle varie.
E’ che alla fine impari che ci deve essere una qualche verità, una autenticità che è l’unico senso compiuto di questa nostra esistenza umana.
E serve un minimo di maturità per distinguere la fuffa dalla sostanza. Per cogliere ciò che è davvero importante sotto le più diverse etichette. Perché l’uomo inventa etichette di continuo, questo è il fatto. Neoclassicismo, romanticismo, verismo, decadentismo, dadaismo. Musica indipendente, alternativa, classica, leggera, metallara. Vini territoriali, biodinamici, veri, naturali, artigianali. E così via. All’infinito. Ma la verità, la scintilla, la poesia, si nascondono al di sotto di quelle etichette.
Ci arrivi, a scoprire l’autentico, con la sola arma della sensibilità. Non con la critica razionale. No. Ci arrivi con l’assoluta libertà di giudizio. Con una dialettica delle emozioni che ti rende particolarmente suscettibile alla bellezza della verità.
Ecco, per tornare alla Guerra del gusto di cui si accenna in Mondovino, quando metto il naso nel Volnay premier cru Taillepieds 1998 del Domaine De Montille subito trovo un vino scontroso, duro, aspro. Lentissimo ad esprimersi. E però c’è dentro il vino una tensione gustativa, una linea minerale, una materialità pulsante che esprimono la verità pura e semplice della terra. L’autenticità irrevocabile della natura.
E’ che alla fine impari che ci deve essere una qualche verità, una autenticità che è l’unico senso compiuto di questa nostra esistenza umana.
E serve un minimo di maturità per distinguere la fuffa dalla sostanza. Per cogliere ciò che è davvero importante sotto le più diverse etichette. Perché l’uomo inventa etichette di continuo, questo è il fatto. Neoclassicismo, romanticismo, verismo, decadentismo, dadaismo. Musica indipendente, alternativa, classica, leggera, metallara. Vini territoriali, biodinamici, veri, naturali, artigianali. E così via. All’infinito. Ma la verità, la scintilla, la poesia, si nascondono al di sotto di quelle etichette.
Ci arrivi, a scoprire l’autentico, con la sola arma della sensibilità. Non con la critica razionale. No. Ci arrivi con l’assoluta libertà di giudizio. Con una dialettica delle emozioni che ti rende particolarmente suscettibile alla bellezza della verità.
Ecco, per tornare alla Guerra del gusto di cui si accenna in Mondovino, quando metto il naso nel Volnay premier cru Taillepieds 1998 del Domaine De Montille subito trovo un vino scontroso, duro, aspro. Lentissimo ad esprimersi. E però c’è dentro il vino una tensione gustativa, una linea minerale, una materialità pulsante che esprimono la verità pura e semplice della terra. L’autenticità irrevocabile della natura.
martedì 24 maggio 2011
In Consiglio Comunale
Fin dal liceo ho sempre fatto politica. Non ho mai avuto una tessera di partito, non essendomi mai riconosciuto in contenitori troppo formali o recinti considerati ristretti e superati.
La mia generazione si è confrontata prima con la caduta del Muro di Berlino, poi con la stagione di tangentopoli e delle stragi di mafia, infine con l'ascesa inarrestabile di Berlusconi. Abbastanza per lasciarsi afferrare dall'anti-politica.
Il fatto è che poi, volenti o nolenti, nel bene o nel male, è la politica che viene a cercarti in casa, qualunque mestiere tu faccia e comunque tu la possa pensare. Quando ci sono da pagare le tasse, quando mandi i bambini all'asilo, quando compri qualcosa al supermercato, quando cerchi di differenziare i rifiuti al meglio, quando parli con qualche tuo concittadino in un bar o dal barbiere. Viviamo in una società. E per quanto tu possa criticarla, questa società che un pò abbiamo ereditato ed un pò abbiamo costruito, ci devi convivere, ti ci devi confrontare. E questo fatto, di per sé, apre lo spazio alla cittadinanza attiva.
Dopo anni di politica di movimento, di associazionismo, di appoggio a liste civiche o comitati referendari ora è giunto il momento dell'amministrazione. Una esperienza del tutto nuova che assorbirà tempo ed energie ma che, spero, saprà arricchirmi di consapevolezze e competenze.
Cosa sarà stato lo vedremo fra cinque anni.
La mia generazione si è confrontata prima con la caduta del Muro di Berlino, poi con la stagione di tangentopoli e delle stragi di mafia, infine con l'ascesa inarrestabile di Berlusconi. Abbastanza per lasciarsi afferrare dall'anti-politica.
Il fatto è che poi, volenti o nolenti, nel bene o nel male, è la politica che viene a cercarti in casa, qualunque mestiere tu faccia e comunque tu la possa pensare. Quando ci sono da pagare le tasse, quando mandi i bambini all'asilo, quando compri qualcosa al supermercato, quando cerchi di differenziare i rifiuti al meglio, quando parli con qualche tuo concittadino in un bar o dal barbiere. Viviamo in una società. E per quanto tu possa criticarla, questa società che un pò abbiamo ereditato ed un pò abbiamo costruito, ci devi convivere, ti ci devi confrontare. E questo fatto, di per sé, apre lo spazio alla cittadinanza attiva.
Dopo anni di politica di movimento, di associazionismo, di appoggio a liste civiche o comitati referendari ora è giunto il momento dell'amministrazione. Una esperienza del tutto nuova che assorbirà tempo ed energie ma che, spero, saprà arricchirmi di consapevolezze e competenze.
Cosa sarà stato lo vedremo fra cinque anni.
sabato 14 maggio 2011
La chiarezza dei numeri
I numeri si possono certamente interpretare. Il grafico successivo, però, è così chiaro da non ammettere discussioni: l'economia italiana è in questo momento quella peggiore fra le grandi economie europee. L'andamento del PIL trimestrale nel periodo della crisi mostra come questa sia stata globale (cioé simile per tutti) ma anche che gli effetti e le soluzioni sono stati molto diversi. La caduta delle economie di Spagna e, soprattutto, Francia è stata inferiore a quella di Italia e Germania. Al tempo stesso la risalita dell'economia tedesca è impressionante. Comunque la si guardi il mix italiano di scarsa protezione sociale e debolissime politiche di crescita hanno prodotto la performance peggiore. Con buona pace di Tremonti.

Fonte: Lavoce.info
Fonte: Lavoce.info
domenica 8 maggio 2011
Siamo maggiorenni: scudetto n. 18!
Sfilare lo scudetto dalle maglie dei cugini interisti è ancora più bello. Personalmente ho trovato quest'anno in Boateng un giocatore straordinario e modernissimo. E l'anno prossimo speriamo di tornare a giocarcela in Champions... Forza Milan, sempre!
mercoledì 4 maggio 2011
Il paese reale
La cosa incredibile della campagna elettorale in un piccolo paese è che, oltre agli innumerevoli incontri nelle contrade, nelle frazioni, nei quartieri, si va ancora casa per casa a chiedere i voti di preferenza. Entri nelle case, parli con la gente, ti si aprono squarci di vita quotidiana. Mobili anni cinquanta, vecchi elettrodomestici, architetture ultra moderne, odori di frittura di pesce o di ragù alla papera. Entri per un attimo nella vita delle persone, quasi per caso. E, come estraneo, ne cogli l'essenza.
Allora ti accorgi di quanto la merce spacciata in televisione sia distante dalla vita reale delle persone. C'è un paese reale che non c'entra nulla col Grande Fratello e coi talk show televisivi. Un paese reale che è fatto di lavori perduti, di cassa integrazione, di figli disabili, di asili nido che mancano, di malattie e ticket sanitari, di pensioni minime, di mutui insostenibili, di affetti familiari e di rancori fra vicini. E comunque uno la pensi, destra o sinistra, borghesia o proletariato, radical chic o populista, scopri che questo paese reale è mille volte meglio di quello che provano a venderci.
Solo che non lo sappiamo.
Allora ti accorgi di quanto la merce spacciata in televisione sia distante dalla vita reale delle persone. C'è un paese reale che non c'entra nulla col Grande Fratello e coi talk show televisivi. Un paese reale che è fatto di lavori perduti, di cassa integrazione, di figli disabili, di asili nido che mancano, di malattie e ticket sanitari, di pensioni minime, di mutui insostenibili, di affetti familiari e di rancori fra vicini. E comunque uno la pensi, destra o sinistra, borghesia o proletariato, radical chic o populista, scopri che questo paese reale è mille volte meglio di quello che provano a venderci.
Solo che non lo sappiamo.
sabato 23 aprile 2011
Felicità è...
...Sapere che finalmente The Black Crowes torneranno in Italia. A vigevano il 7 Luglio 2011. Non vedo l'ora. Nella formazione con Steve Gorman e Marc Ford una delle più grandi rock band di sempre...
martedì 19 aprile 2011
Glyphosate, che passione
A chi parla di "moda dei vini naturali" e di marketing del Bio, farei fare un giro in questi giorni per le nostre colline. Intere colline arancioni, vigneti a perdita d'occhio trattati col diserbante.
Non era così fino a qualche anno fa. L'impressione netta è che per contenere i costi oggigiorno tutti gli agricoltori convenzionali, anche coloro che erano più attenti a certe pratiche, stiano usando il glyphosate. Forse anche perché il brevetto è scaduto nel 2001 e magari sono scesi costi. O magari c'è un bravo agente in zona.
Non era così fino a qualche anno fa. L'impressione netta è che per contenere i costi oggigiorno tutti gli agricoltori convenzionali, anche coloro che erano più attenti a certe pratiche, stiano usando il glyphosate. Forse anche perché il brevetto è scaduto nel 2001 e magari sono scesi costi. O magari c'è un bravo agente in zona.
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agricoltura biologica,
vigneti,
vino naturale
martedì 12 aprile 2011
Luce
Chicchi di grandine d’oro
accecano lo sguardo
disattento
degli angeli guerrieri
Dopo l’estuario
vi è il mare
e correnti nuove
melodie primigenie
che guidano i passi
inquieti
verso un luogo
chiamato tempo
lunedì 4 aprile 2011
Vino Vino Vino 2011
Vi aspetto a Cerea per l'annuale manifestazione dedicata ai vini naturali. L'appuntamento con il Consorzio Viniveri e La Renaissance des Appellations si rinnova all'AreaExp La Fabbrica di Cerea, vicino Verona, per i giorni 7, 8, 9 aprile 2011.
VinoVinoVino 2011 e' un'occasione per conoscere ed assaggiare la produzione di oltre 130 cantine provenienti da tutta Italia ma anche Francia, Slovenia, Austria ed altri. Ma non solo. Durante la manifestazione infatti e' possibile toccare con mano le espressioni di territori diversi tra di loro ed avvicinarsi ad un approccio al vino fatto di persone, di culture, di tradizioni.
Per info su orari e trasferimenti: www.viniveri.net
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venerdì 1 aprile 2011
Delitti contro l'umanità
Si è cominciato con i piani di "Ristrutturazione vigneti". Si è passati per l'istituzione dei "diritti di impianto" e della gestione del relativo mercato. Poi, con la nuova OCM vino, si è arrivati ai "Contributi all'espianto".
In Italia il risultato finale di questa raffinata strategia europea tesa a limitare la produzione vinicola sono veri e propri delitti contro l'umanità: espianto di vigneti vecchi, nuovi impianti in zone poco vocate, abbandono della viticoltura nelle zone più difficili. Girovagando per le campagne marchigiane in questi ultimi mesi stupisce soprattutto l'espianto, causa contributo cash, di vecchi vigneti: vigne spesso collocate in veri e propri "premier cru", vigne spesso ancora ben gestite, vigne dotate di variabilità clonali interessanti. Si tratta quasi sempre di vigneti in grado di produrre vini molto più territoriali rispetto agli impianti giovani.
E' solo un altro tassello dell'omologazione. Grazie di cuore.
In Italia il risultato finale di questa raffinata strategia europea tesa a limitare la produzione vinicola sono veri e propri delitti contro l'umanità: espianto di vigneti vecchi, nuovi impianti in zone poco vocate, abbandono della viticoltura nelle zone più difficili. Girovagando per le campagne marchigiane in questi ultimi mesi stupisce soprattutto l'espianto, causa contributo cash, di vecchi vigneti: vigne spesso collocate in veri e propri "premier cru", vigne spesso ancora ben gestite, vigne dotate di variabilità clonali interessanti. Si tratta quasi sempre di vigneti in grado di produrre vini molto più territoriali rispetto agli impianti giovani.
E' solo un altro tassello dell'omologazione. Grazie di cuore.
mercoledì 23 marzo 2011
Sentirsi primaverili
Stiamo finendo di potare e legare in Contrada Spescia; negli ultimi giorni abbiamo sostituito pali di testata e tirato fili a San Michele, dato il cornoletame nel nuovo vigneto Manciano, sostituito barbatelle mancanti un pò in giro, respirato a pieni polmoni la prima aria primaverile. E' pure arrivato Pietre colorate, elegante e profondo come sempre.
E' il momento in cui non se ne può veramente più di freddo, umidità, nebbie, brine e piogge.
Il Rosso di Montalcino 2008 Pian dell'Orino è fantastico, croccante, succoso e netto. Il Sassella Riserva 2004 di Ar.Pe.Pe. è altrettanto buono sebbene diversissimo: petroso, quasi algido, ma stupendamente cristallino.
Grande discussione con gli amici di Pievalta sugli Champagne André Beaufort. Dolce o non dolce, fatto sta che la boccia di Polisy 2006 aperta per festeggiare l'amico Bianco è stata seccata nel giro di pochi minuti.
E' il momento in cui non se ne può veramente più di freddo, umidità, nebbie, brine e piogge.
Il Rosso di Montalcino 2008 Pian dell'Orino è fantastico, croccante, succoso e netto. Il Sassella Riserva 2004 di Ar.Pe.Pe. è altrettanto buono sebbene diversissimo: petroso, quasi algido, ma stupendamente cristallino.
Grande discussione con gli amici di Pievalta sugli Champagne André Beaufort. Dolce o non dolce, fatto sta che la boccia di Polisy 2006 aperta per festeggiare l'amico Bianco è stata seccata nel giro di pochi minuti.
martedì 15 marzo 2011
25 anni fa, oggi
La notizia ci sorprese nel pieno della gita scolastica della terza media. Eravamo in Provenza, quattordicenni totalmente innocenti ed inconsapevoli. Al nostro ritorno ci venne detto di non andare scuola. Di non mangiare verdura e latticini. Di non uscire di casa, per quanto possibile. Di non fare attività sportiva per evitare di ossigenarsi troppo, col rischio di ingerire sostanze radioattive.
Le notizie erano, però, frammentarie e confuse. Ricordo in modo sfuocato dibattiti, discussioni, tesi contrapposte e, su tutto, una diffusa sensazione di paura e di angoscia. Gli adolescenti registrano le emozioni in modo spesso inconsapevole, ma è certo che Chernobyl fu per la mia generazione uno degli snodi determinanti per la crescita e la formazione di una coscienza critica.
Ecco, di fronte a ciò che accade oggi in Giappone, alla tragedia gigantesca delle vittime, dei feriti, degli sfollati, è doloroso dover pure ritornare con la mente a quelle giornate di 25 anni fa, dover ascoltare le bugie, le farneticazioni, le follie di persone che semplicemente non sanno di cosa stanno parlando.
E' tutto molto semplice: io non voglio che i miei figli debbano convivere con il rischio di incidenti in una qualunque sicurissima centrale nucleare di ultima generazione. Punto.
Le notizie erano, però, frammentarie e confuse. Ricordo in modo sfuocato dibattiti, discussioni, tesi contrapposte e, su tutto, una diffusa sensazione di paura e di angoscia. Gli adolescenti registrano le emozioni in modo spesso inconsapevole, ma è certo che Chernobyl fu per la mia generazione uno degli snodi determinanti per la crescita e la formazione di una coscienza critica.
Ecco, di fronte a ciò che accade oggi in Giappone, alla tragedia gigantesca delle vittime, dei feriti, degli sfollati, è doloroso dover pure ritornare con la mente a quelle giornate di 25 anni fa, dover ascoltare le bugie, le farneticazioni, le follie di persone che semplicemente non sanno di cosa stanno parlando.
E' tutto molto semplice: io non voglio che i miei figli debbano convivere con il rischio di incidenti in una qualunque sicurissima centrale nucleare di ultima generazione. Punto.
mercoledì 9 marzo 2011
Un vino, un libro, un disco
A smentire che in fatto di vino si debba ragionare secondo categorie preconcette l'assaggio di qualche giorno fa: The hess collection Napa Valley Cabernet Sauvignon 1997. Sì, avete capito bene, un gran vino della California. Bene: nessuna nota di legno, alcool limitato a 13 gradi alcolici, nessun sentore di sovramaturazione, nessun tannino sovra-estratto. Invece un naso rappresentativo del vitigno, con note speziate evidenti, solo leggermente virate verso le pirazine, delicato, fine, dove una nota balsamica intrigante fa da contrappunto ai frutti rossi, ciliegia matura sopra tutti. Ed è in bocca a sorprendere. Tannini setosi, facilità di beva, grande freschezza, il tutto a sostegno di un frutto scorrevole e pieno. Grande boccia, affascinante, e un grazie a Luciano che me l'ha regalata.
Ho letto, e consiglio vivamente, Stati Uniti d'Italia, antologia di scritti di Carlo Cattaneo a cura di Norberto Bobbio. Libro pensato nel 1946 per un'Italia appena uscita dalla guerra e che ripensava se stessa. Scritti sul federalismo democratico per capire cosa davvero si debba intendere per federalismo, al di là degli slogan facili e delle convenienze politiche.
Non riesco a togliere dal lettore Cd Sigh no more dei Mumford&Sons: folk rock esaltante, canzoni magnifiche, ritornelli portentosi, ritmi da ballare. Suonato e cantato benissimo, è un discone veramente straordinario di una band che mi piacerebbe proprio vedere dal vivo.
martedì 1 marzo 2011
L'ex prima industria del sistema Italia
Fra i tanti problemi che ha questo nostro paese, intesa come comunità nazionale che il prossimo 17 marzo festeggerà un'importante quanto controversa ricorrenza, c'è l'ormai totale discrepanza fra le parole ed i fatti. Viviamo, cioé, in una realtà parallela dove tutti possono dire la loro senza alcun riscontro statistico o fattuale che possa confermare o meno certe affermazioni. E' il frutto di una società da un lato troppo e male mediatizzata (nel senso che i media - tutti, senza esclusione - invece di fotografare la realtà la manipolano); dall'altro di una caratteristica tutta italiana che è riassumibile nella frase: "...tanto poi tutto s'aggiusta...". Anche i numeri.
Questa banale premessa per parlare di turismo. Chi - in piccolo o in grande - ha avuto a che fare con il settore turistico nel nostro paese sa bene che gli ultimi anni non sono stati facili. C'è una crisi generalizzata nel settore che coinvolge tutti: alberghi, bed&breakfast, agriturismi, resort, campeggi. A parte il fatto che il sistema-Italia è arretrato pesantemente nel mondo, tanto da non essere più il nostro paese una meta fra le più ambite dai turisti, c'è un enorme problema legato al turismo interno: gli italiani viaggiano meno in generale ma se viaggiano scelgono sempre meno il proprio paese.
Eppure alla recente fiera BIT di Milano si sono come sempre suonate le campane a festa. E' una situazione che ricorda un pò il settore del vino, dove da diverso tempo si nega la crisi ed anzi si gioisce per l'aumento dell'export. Dimenticando che nel 1970 la media del consumo di vino in Italia era di 114 litri pro-capite mentre oggi è 40 litri pro-capite.
Questa scelta di privilegiare nelle politiche pubbliche il mercato estero, che è solo in minima parte legata alla globalizzazione, accomuna sia il settore vinicolo che quello turistico, col risultato di finire proprio nella tana del lupo, ovvero dentro ai mercati più competitivi e difficili.
Ecco, per farla breve consiglio l'articolo "turismo senza sorrisi" sul portale lavoce.info, dove è possibile trovare qualche numero e pure una equlibrata analisi.
Questa banale premessa per parlare di turismo. Chi - in piccolo o in grande - ha avuto a che fare con il settore turistico nel nostro paese sa bene che gli ultimi anni non sono stati facili. C'è una crisi generalizzata nel settore che coinvolge tutti: alberghi, bed&breakfast, agriturismi, resort, campeggi. A parte il fatto che il sistema-Italia è arretrato pesantemente nel mondo, tanto da non essere più il nostro paese una meta fra le più ambite dai turisti, c'è un enorme problema legato al turismo interno: gli italiani viaggiano meno in generale ma se viaggiano scelgono sempre meno il proprio paese.
Eppure alla recente fiera BIT di Milano si sono come sempre suonate le campane a festa. E' una situazione che ricorda un pò il settore del vino, dove da diverso tempo si nega la crisi ed anzi si gioisce per l'aumento dell'export. Dimenticando che nel 1970 la media del consumo di vino in Italia era di 114 litri pro-capite mentre oggi è 40 litri pro-capite.
Questa scelta di privilegiare nelle politiche pubbliche il mercato estero, che è solo in minima parte legata alla globalizzazione, accomuna sia il settore vinicolo che quello turistico, col risultato di finire proprio nella tana del lupo, ovvero dentro ai mercati più competitivi e difficili.
Ecco, per farla breve consiglio l'articolo "turismo senza sorrisi" sul portale lavoce.info, dove è possibile trovare qualche numero e pure una equlibrata analisi.
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