Fra i tanti problemi che ha questo nostro paese, intesa come comunità nazionale che il prossimo 17 marzo festeggerà un'importante quanto controversa ricorrenza, c'è l'ormai totale discrepanza fra le parole ed i fatti. Viviamo, cioé, in una realtà parallela dove tutti possono dire la loro senza alcun riscontro statistico o fattuale che possa confermare o meno certe affermazioni. E' il frutto di una società da un lato troppo e male mediatizzata (nel senso che i media - tutti, senza esclusione - invece di fotografare la realtà la manipolano); dall'altro di una caratteristica tutta italiana che è riassumibile nella frase: "...tanto poi tutto s'aggiusta...". Anche i numeri.
Questa banale premessa per parlare di turismo. Chi - in piccolo o in grande - ha avuto a che fare con il settore turistico nel nostro paese sa bene che gli ultimi anni non sono stati facili. C'è una crisi generalizzata nel settore che coinvolge tutti: alberghi, bed&breakfast, agriturismi, resort, campeggi. A parte il fatto che il sistema-Italia è arretrato pesantemente nel mondo, tanto da non essere più il nostro paese una meta fra le più ambite dai turisti, c'è un enorme problema legato al turismo interno: gli italiani viaggiano meno in generale ma se viaggiano scelgono sempre meno il proprio paese.
Eppure alla recente fiera BIT di Milano si sono come sempre suonate le campane a festa. E' una situazione che ricorda un pò il settore del vino, dove da diverso tempo si nega la crisi ed anzi si gioisce per l'aumento dell'export. Dimenticando che nel 1970 la media del consumo di vino in Italia era di 114 litri pro-capite mentre oggi è 40 litri pro-capite.
Questa scelta di privilegiare nelle politiche pubbliche il mercato estero, che è solo in minima parte legata alla globalizzazione, accomuna sia il settore vinicolo che quello turistico, col risultato di finire proprio nella tana del lupo, ovvero dentro ai mercati più competitivi e difficili.
Ecco, per farla breve consiglio l'articolo "turismo senza sorrisi" sul portale lavoce.info, dove è possibile trovare qualche numero e pure una equlibrata analisi.
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