lunedì 18 gennaio 2010

Illuminazioni

Ho deciso che sarei diventato un vignaiolo che era novembre. Stavo in cima ad un ulivo in mezzo ad una luce scintillante, come solo d’autunno.
E’ stato un attimo. Mentre raccoglievo le olive da un ultracentenario albero di oliva, della varietà chiamata carbonella, d’improvviso, mi trovai a riflettere seriamente sulla possibilità di cambiare radicalmente la mia vita.
Non più giacca e cravatta, non più quotidiani signorsì a grigi dirigenti di banca, non più transazioni finanziarie dalla dubbia moralità, non più relazioni fredde, vuote, anonime, non più una Milano decadente e decaduta di cui avevo ormai assorbito con veemenza e disperazione ogni ultimo sussulto vitale.
No, quello di cui avevo bisogno era una distesa di colline, ampi spazi da respirare, un cane bianco, pura libertà di immaginare, progettare, costruire, semi da lanciare nel vento, alberi da piantare, da veder crescere, curare. Quello di cui avevo bisogno erano segni tangibili, riconoscibili, concreti del mio rapido passare in questa vita, su questo mondo, per questa terra.

2 commenti:

Marco ha detto...

se i tuoi vini sono intensi come le tue parole, non vedo l'ora di assaggiarli.
E'un pò di tempo che ti seguo e che mi cresce la curiosità per quello che fai.
Oggi è uno di quei giorni in cui rimpiango di non aver dato seguito anche io a quell'attimo di illuminazione. E diciamo che non potevo non dirtelo, anche se non sai chi sono.
Spero di riuscire ad incontrare te i tuoi vini quanto prima.
A presto

massimo sacco ha detto...

Quello che vorrei fare anche io....
Già ho cominciato con le olive!!!
complimenti per la tua scelta di vita