sabato 12 aprile 2008

Tempo di elezioni

Ci siamo quasi. Dopo lunghe riflessioni ho deciso che voterò. Non so ancora dire chi e non sono ancora nemmeno troppo convinto. Troppo evidente è la crisi della nostra politica per avere entusiasmi. Crisi politica che è la crisi di un intero paese ma che è anche la crisi in qualche modo di un intero modello di sviluppo globale. Noi italiani tendiamo, infatti, a concentrarci sui nostri difetti che sono tanti. Ed è vero che la nostra classe politica è insopportabilmente peggiore di quelle degli altri paesi europei. Eppure molti dei problemi che attanagliano le nostre società sono problemi globali, e non mi pare di vedere all'orizzonte soluzioni innovative o rivoluzionarie, né dall'amico Zapatero, né dalla brava Merkel, né dal simpatico Sarkozy. Si sopravvive. Ci si barcamena. Si resiste.
Andiamo oltre, quindi. Degli scandali vinosi nostrani non ho più gran voglia di parlare. Vi racconto, allora, un gran vino. Il Carso Malvazija Istriana 2005 di Skerk. Vino da lunga macerazione sulle bucce, non filtrato, che presenta elegantissimi sentori di pasticceria secca, di crema e di erbe aromatiche. Poi la camomilla, un finissimo sentore floreale di rosa. In bocca è acido, salato, molto lungo in chiusura. Con un tannino che avvolge la bocca, non aggressivo ma anzi molto piacevole, grazie ai ritorni di erbe aromatiche e di sensazioni balsamiche di cui è il protagonista indiscusso.
Poi un libro: Il Vento contro di Stefano Tassinari, edizioni Marco Tropea. E' la storia di Pietro Tresso, trotskista, fondatore del PCI, amico di Gramsci, ucciso dagli stalinisti durante la Resistenza. E' un libro scritto benissimo, a metà strada fra ricostruzione storica e narrativa. Non so perché ma mi ha ricordato Terra e Libertà di Ken Loach.
E infine un disco, per non far torto a nessuno: American IV di Johnny Cash. Mi ha regalato il vinile mio fratello e devo dire che sono rimasto basito dalla grandezza del disco. Un concentrato di musica popolare americana, di folk, di rock, di country, di grande canzone pop. Una sorta di testamento di una delle più grandi personalità della musica americana, fra testi biblici e chitarre vintage.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Passo al vino, tralascio la politica e mi fido della musica... 28 Aprile penso di andare sul Carso con un uomo della Ciurma (e spero tu abbia capito)... terrò presente il vino.
Buon voto caro Corra, e che vinca il menopeggio!

giuliano ha detto...

c'è più Verità in quel disco che in tutto quello che è uscito negli ultimi dieci anni messo assieme