lunedì 29 dicembre 2008

Fine anno

Non sono superstizioso. Non credo in oroscopi, maghi, riti voodoo. 
Forse credo al caso. Al fortuito accadere di strane coincidenze. 
Forse credo al destino. Al disporsi degli avvenimenti secondo una logica che non riusciamo a leggere ma che si nasconde, placida, dietro le apparenze.
Fatto sta che a questo orrido 2008 bisestile, in cui mi è capitato di tutto e di più, restano ancora un paio di giornate. Poi si leverà dai coglioni, per nulla rimpianto. Qui a La Distesa stapperemo qualche bottiglia in compagnia. Per quanto mi riguarda: più che per l'augurio dell'anno che viene per festeggiare la fine di quello passato. E subito dopo, virus e febbri dei bambini permettendo, Valeria ed io ci prenderemo un paio di giorni per andare in costiera amalfitana, finalmente soli, come un tempo.
Due piccole note musicali: l'altro giorno - facevo zapping selvaggio - sono finito su Scalo76, la trasmissione musicale di Raidue. Praticamente in più di un'ora di trasmissione mi sono dovuto sorbire dibattiti di altissimo livello culturale su Oroscopi, Maghi, Calendari, Donnenude. A Giorgia, quasi fosse proprio necessario, hanno fatto cantare un pezzo, unica presenza musicale in più di un'ora. Poi si lamentano che i dischi non vendono...
Ho ascoltato un pò de Le Luci della Centrale Elettrica, ovvero il fenomeno musicale "indipendente" dell'anno. Ora, a parte che mi pare un bravo ragazzo e che scrive dei testi molto buoni, come sempre "il nuovo fenomeno" mi pare un pò sopravvalutato. Rino Gaetano cantava e suonava allo stesso modo, e con un'ironia travolgente, trent'anni fa. C'è una profondità nei testi di questo nuovo Vasco certamente interessante ma, senza l'ironia di Gaetano né l'impegno politico di certi cantautori nostrani anni 70, il rischio è che tutto quanto resti al livello di un parlarsi addosso generazionale. Cioé che la realtà faccia schifo lo sappiamo bene, sarebbe ora di far qualcosa per cambiarla. Io ho già dato, però.     
Alla fine dello scorso anno avevo detto qual era, in base esclusivamente ai miei ascolti, il "disco dell'anno". Avevo detto Kings of leon e Wilco alla pari. Quest'anno, romanticamente, dico Black Crowes con il loro Warpaint. Non sarà il disco più bello, ma ci sono delle slide guitars da sbrodolarsi nella mutande.
Auguri a tutti.

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