lunedì 7 gennaio 2008

Il nuovo nato

Nur, che significa Luce in arabo ed è il secondo nome di mio figlio Giacomo, è ufficialmente in vendita. Alcuni amici e clienti già lo hanno assaggiato in anteprima a Vini di Vignaioli e a La Terra Trema e devo dire che i responsi sono stati lusinghieri.
Le uve provengono dalla sola vigna di contrada San Michele, la stessa de Gli Eremi. La vigna è condotta secondo il sistema guyot, con potatura corta e diradamento dei grappoli sino ad ottenere una resa per ettaro di circa 30 quintali (circa 25 Hl). La coltivazione secondo un rigido metodo biologico garantisce la massima espressione del terroir. Il vino verrà prodotto solo nelle annate in cui l'uva risulterà perfetta, soprattutto con riferimento alla buccia e alla maturazione fenolica. In questo senso il 2006 è stata la migliore annata che io ricordi nell'area dei Castelli di Jesi da quando ho iniziato a fare questo mestiere. Il vino proviene da una selezione di uve Trebbiano dorato, Malvasia toscana e Verdicchio vendemmiate in cassette in leggera surmaturazione. Il mosto fermenta insieme alle bucce in tini aperti, senza controllo di temperatura e con i propri lieviti, per circa una settimana. Dopo la svinatura la fermentazione termina in botti usate di rovere francese di piccola caratura per circa un anno. La vinificazione “in rosso” e la lunga permanenza sui lieviti apporta sentori evoluti di erbe, liquirizia, rabarbaro, sottobosco, funghi, miele. In bocca risulta morbido, caldo, con una sottile vena di tannino. La potenza alcolica viene equilibrata da una discreta acidità. Il prezzo sorgente sarà di 9 euro.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bhè sai già vero cosa devi fare????
...oppure vuoi che poti le tue viti dalla radice :-P

a presto

giuliano ha detto...

alla prima occasione gli tiro il collo..

giuliano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Corrado Dottori ha detto...

Riccardo c'è qualche bottiglia che ti aspetta... Giuli, fammi sapere!

giuliano ha detto...

bevuto ieri con un'ottima orata. buono, non c'è che dire. ad occhio direi che è una via di mezzo tra il terre e gli erémi. è effettivamente un vino molto caldo, quasi vellutato.
è durato una mezz'ora.

però non ero solo, eh!