domenica 2 maggio 2010

Lavoratori...

Appena passato il 1° Maggio. Ho letto cifre agghiaccianti. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è al 27% (media, per cui è facile immaginarsi il dato del solo Sud). Le persone che stanno usufruendo di qualche forma di ammortizzatore sociale (tipo cassa integrazione) sono 4 milioni.
In un post di circa un anno fa (qui) ironizzavo su quanti dicevano che si era fuori dalla crisi. Dopo un anno i dati generali sono piuttosto negativi e la situazione di Grecia, Portogallo e Irlanda tutt'altro che tranquilla. I principali paesi industrializzati hanno livelli di debito pubblico elevatissimi, a cominciare da Stati Uniti ed Inghilterra. Livelli di debito che rendono complicate politiche forti di espansione della domanda aggregata.
Ma il problema più serio è che si continuano ad usare argomenti vecchi. Argomenti di una economia anni ottanta che è esattamente quella che ci ha portato dentro alla crisi. Non ci si accorge della fine di un mondo.  Non ci si accorge del mutamento drammatico delle mappe economiche e geo-politiche mondiali, del progressivo impoverimento della classe media e di tutto il mondo del "lavoro dipendente" così come del pericoloso vicolo cieco nel quale ci hanno portato la fede nella "crescita" ed il folle sfruttamento delle risorse naturali.
Non si esce vivi dagli anni ottanta diceva Manuel Agnelli. E non sapeva quanto avesse ragione.

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